Curiosità
(Quasi) Tutto su di me...
Nome: Shany
Cognome: Martin
E' il nome vero? Non lo so
Nato a: Roma
Il: 17/02/92
Concepito a: Foce Verde (Latina)
Da Mamma: Donatella
Da Papà: Sergio
Segno Zodiacale: Acquario
Sport: Pugilato, Ciclismo
Hobby: Vinili, Astronomia, Libri, Fumetti, Videogiochi
Stagione preferita: Inverno
Mese preferito: Dicembre
Sogno nel cassetto: Essere felice con continuità
Squadra del cuore: Roma
Cantante Preferito: Renato Zero
Band preferita: Queen
Canzone preferita: La favola mia (Renato Zero)
Film preferito: Full metal jacket (S.Kubrick)
Film a cui sei più legato: Un Americano a Roma (Steno)
Attore preferito: Alberto Sordi
Film Americani o Italiani: Italiani
Musica Italiana o Straniera: Italiana e Straniera
Comici a cui ti ispiri: Tutta la tradizione Romana
Radio o Tv: Tv... quando è vera
Giornali o siti internet: Siti internet
Ho paura di: Ascensori, Lucertole e scarafaggi
Mare o montagna: Montagna... e mare al tramonto
More o bionde: Donne
Giorno o notte: Notte
Amo: La mia Famiglia
Odio: La mattina
Difetto fisico: Ulcera corneale
Libro sul comodino: I fiori del male, Charles Baudelaire
Citazione preferita: "Quando se scherza bisogna esse' seri" (A.Sordi)
Battuta preferita: Vedevo che si avvicinava a me, allora le saltai addosso. Lei mi chiese cosa stessi facendo, io le risposi che stavo rispondendo al suo segnale di bacio. La sua risposta fu "M'avvicino perché non ce sento"
Colore preferito: Nero
Da bambino volevo diventare: Frate
Fra 30 anni come ti vedi: Senza rimpianti e affamato d'amore
Piatto preferito: Spaghetti alla carbonara
Dolce preferito: Bignè di San Giuseppe
Con una macchina del tempo andresti: Nel passato
Verso: Gli anni in cui imparavo a suonare la chitarra nella cucina di Zia Carla
Un bel ricordo: Quando da bambino conobbi Nino Manfredi
Un brutto ricordo: Tutti gli anni della scuola
Città preferita: La mia, Roma
Viaggio dei sogni: Londra
Mi ricordo di...
Quando regalai una mia poesia a Carlo Verdone
Fu in una serata di pioggia che al Cinema Aquila di Roma conobbi uno dei miei miti più grandi: Carlo Verdone. Speravo di incontrarlo da tanto tempo. Molto tempo prima, leggendo della sua presenza ad una proiezione al Festival del Cinema di Roma, presi il treno convinto di coronare il mio sogno. Finita la proiezione l'organizzazione ci disse che Carlo era a Budapest. Non mi arresi. L'anno successivo, finalmente, lo incontrai per la proiezione del suo "Sotto una buona stella". L'emozione crebbe quando gli regalai una mia poesia e lui si voltò verso i fotografi per immortalare il momento. Grazie, Carlo.
Quando incontrai Nino Manfredi
Successe tutto all'improvviso. Avevo otto anni, ricordo soltanto la voce di mia sorella Susi che disse a mia Madre: "Stasera Manfredi viene al Cinema Fiamma!". Ci vestimmo e corremmo per andare ad omaggiare un altro dei miti della mia infanzia. Da bambino guardavo a ripetizione "Lo chiameremo Andrea" di Vittorio De Sica, dove Nino era protagonista con Mariangela Melato. A fine serata mia Madre mi sussurrò: "Aspetta qui che adesso vado a chiamarlo". Il cuore mi batteva a mille. Ho il ricordo sfocato di una sua carezza e di me che lo guardavo dal basso, in silenzio. Mia Madre gli disse: "A Ni', mi' figlio guarda sempre 'Lo chiameremo Andrea'!". Lui ci mise un po' a capire di quale film parlavamo. Ne aveva fatti talmente tanti... grazie, Nino.
Quando frequentai Renzo Rossellini
Ex studente di un suo corso di Cinema, riuscii anche ad avere l'onore di essere suo amico. Un giorno mi disse: "Sei il mio alunno preferito, ma non dirlo a nessuno. Fra tutti tu sei quello che farà". Fu alla fine di una sua lezione che, prendendomi da parte, mi disse queste parole. Lì per lì non seppi come reagire se non con un cenno di gratitudine. Ma ricordo che andando via dall'aula non riuscivo a mettere ben a fuoco il cancello di uscita per le lacrime di emozione che seppe reagalarmi. Scelse di produrre un mio cortometraggio: "Cacio e Pepe" che, ahimè, fu smarrito per incompetenze altrui. Grazie, Renzo.
Quando mi presentai da Fiorello senza invito
Non mi aspettava nessuno. Non mi aveva cercato nessuno. Avevo solo un indirizzo e la voglia di provarci. Il rapporto con Rosario Fiorello nacque così, battezzato dalla mia faccia tosta. Seguivo da tempo l'Edicola Fiore e mai mi sarei aspettato di finirci dentro per ben due mesi consecutivi. L'orario di inizio trasmissione segnato sulla sua pagina facebook, però, fu falso. E questo portò me ed il mio gruppo di Musicabaret ad arrivare giusto in tempo per un selfie (a sinistra). Tornammo il giorno dopo ed il suo "Tornate anche domani?" ci tuffò in una bellissima avventura. Ci ribattezzò "I Fracasso da Velletri". Tanti gli incontri e le occasioni fruttate da questo periodo. Grazie, Fiore.
Quando recitai in Casa Tognazzi
Conobbi Gianmarco Tognazzi durante una mattina primaverile a Velletri. Avevo deciso che avrei dovuto prendere fiato, prenderlo da parte, fargli l'imitazione del papà Ugo e sperare che sarebbe successo qualcosa. Andò a finire che ci scambiammo i contatti con la promessa di incontrarci una prossima volta. Passarono diversi mesi. Un giorno ricevetti finalmente un messaggio che diceva di presentarmi nella tenuta del grande Ugo, dove abitava anche lui. Mi propose di portare il mio spettacolo lì. Gli piacqui molto ed i suoi apprezzamenti mi valsero da Oscar. Specialmente il suo "A primo impatto non t'avrei dato 'na lira, invece...". Grazie, Gianmarco.